Ridurre tempi e costi per valorizzare le risorse umane nell’industria del software. E’ questo l’obiettivo di un nuovo progetto di ricerca a livello europeo promosso dalla Facoltà di Scienze e tecnologie informatiche della Libera Università di Bolzano.
NAME, questo il nome del progetto, “punta allo sviluppo di metodi di programmazione semplificati e flessibili”, ha spiegato il prof. Giancarlo Succi, che coordina l’iniziativa, che ha riunito a Bolzano informatici provenienti da Spagna, Olanda, Germania, Gran Bretagna oltre che da Genova e Cagliari. Quattro, oltre all’ateneo del capoluogo, le università coinvolte: la Technische Universität München, l’Università di Cagliari, l’Universidad Politécnica de Valencia e la University of Sheffield, valutata dal Sunday Times primo ateneo britannico dell’anno.
Nell’incontro, gli esperti si sono dati obiettivi e metodologie. “E importante – ha sostenuto Succi - creare un sistema di raccolta delle esperienze in extreme programming (XP) e in agile methodologies (AMs), così da gettare le basi per un network più strutturato da proporre a livello europeo”.
Il progetto NAME (Network for Agile Methodologies Experience) sarà sviluppato in collaborazione con il mondo dell’industria.