Emil Girardi spiega quanto sarebbe importante avere un ufficio a disposizione degli studenti anche a Bressanone, dove le attività sono dislocate in tante sedi diverse.
Basterebbe molto poco: un pc collegato alla rete, un telefono, una scrivania. Così come a Bolzano gli studenti dispongono di una sede operativa, al terzo piano di via Sernesi, sarebbe importante anche per gli studenti di Bressanone poter contare su un quartier generale.Lo sostiene Emil Girardi, rappresentante degli studenti e membro del Consiglio dell’Università, che spiega: “Le lezioni si tengono a Bressanone in varie sedi. C’è perciò un alto livello di dispersione, che spesso rende difficile incontrarsi, ancor meno organizzare attività comuni e far decollare attività sociali”. A questo si aggiunga – dice Girardi - che molti degli studenti di Bressanone sono pendolari, che tendono a rimanere organizzati in gruppi chiusi secondo la provenienza. Perfino le attività sportive, che solitamente tra i giovani hanno molto seguito – prosegue Girardi – hanno faticato a decollare, anche per la difficoltà di individuare strutture idonee, mentre il gruppo sportivo di Bolzano, soprattutto quello alpino, è molto attivo.
Infine – conclude - gli studenti con maggiore iniziativa, come ad esempio il gruppo che ha organizzato il convegno su “Globalizzazione ed interculturalità”, finora non erano organizzati in un’associazione studentesca riconoscibile e di riferimento, come avviene a Bolzano con l’associazione Kikero.
Alla ventilata richiesta di spazi l’amministrazione replica invocando pazienza.
In realtà – spiega Roman Schwienbacher, responsabile dell’Ufficio tecnico d’ateneo – a Bressanone gli studenti dispongono di uno spazio d’incontro, una sala ricreativa priva tuttavia di computer, telefono e scrivania e aperta a tutti gli studenti. Fino al 2003, data in cui saranno ultimati i lavori di costruzione della nuova sede universitaria, bisognerà fare i conti con la scarsa disponibilità di spazi. Tuttavia – aggiunge il responsabile dell’Ufficio tecnico – se gli studenti volessero poter contare su un ufficio, con le chiavi a disposizione dei rappresentanti e degli esponenti