Un nuovo modello di business incentrato su un’agenda di carta per gestire il proprio tempo? Di primo acchito si penserebbe a un anacronismo, soprattutto se a proporla è una startup, una tipologia di nuova impresa che siamo abituati a collegare al mondo digitale. In realtà anche un oggetto che sembrava essere stato archiviato per sempre, come il classico taccuino sui cui registrare appuntamenti ed eventi importanti, è tornato ad essere appetibile con alcune innovazioni. È il caso di “Wentiquattro”, il progetto imprenditoriale di Kathrin Pichler, laureata magistrale in Imprenditorialità e Innovazione, che sta ottenendo riscontri positivi. Pichler si è immersa nel modo dell’imprenditorialità durante i due anni come studentessa unibz. Dopo la laurea, ha continuato a lavorare nell’ambito dell’innovazione. Ha iniziato un percorso di sviluppo della propria idea che è durato quattro anni ed è riuscita a far decollare la prima fase del progetto grazie a una campagna di crowdfunding di successo che le ha permesso di raccogliere oltre 10.000 euro.
Kathrin Pichler, come ha fatto a convincere i suoi sostenitori che, nel 2021, esistesse ancora uno spazio per un supporto analogico alla gestione del tempo di vita e professionale?
A prima vista sembrerebbe un ritorno al passato. In realtà non è così. Premetto che, ad esempio, la dimensione digitale è stata essenziale per partire e anche adesso nello sviluppo della mia idea di business. Mi avvalgo infatti del web (blog, fb e instagram @24wentiquattro e webinar) per far conoscere la mia proposta. Certamente il mio è un prodotto che ha bisogno di una spiegazione per convincere un eventuale acquirente. Non è l’agenda su cui nel passato eravamo abituati ad appuntare gli impegni giorno dopo giorno ma è costruito utilizzando diverse tecniche di gestione del tempo.
Quali le caratteristiche che sono risultate vincenti?
In Wentiquattro combino tecniche di gestione del tempo e selfmanagement come la matrice di Eisenhower per gestione delle priorità con il calendario timeboxing. Uno spazio importante è dedicato a sottolineare ciò che nella settimana è veramente importante e a mettere in evidenza i risultati importanti raggiunti.
Perché ha creato un taccuino fisico?
Ho sempre creduto che creare un prodotto tangibile fosse la scelta maggiormente sensata . Siamo circondati da tantissime applicazioni online: non è possibile sostituirli, e nemmeno asupicabile. Anche io uso quotidianamente molti strumenti digitali . Invece con Wentiquattro ho creato un qualcosa che aiuta la persone a focalizzare la propria attenzione, a staccare un attimo dallo stress della quotidianità e a priorizzare alcune attività su altre. La gestione del tempo serve per non perdere di vista i propri obiettivi. Allo stesso tempo, permette di ragionare su ciò che si vuole raggiungere: un modo per essere più soddisfatti. Il lavoro di riflessione, “col cervello”, non sempre è visibile. Serve un mezzo per farlo emergere: Wentiquattro.
Come si arriva a dare corpo a un’idea di impresa?
Ci ho lavorato almeno per quattro anni, prima di arrivare al crowdfunding vero e proprio. Ho fatto tantissime ricerche prima di costatare che avevo individuato una nicchia. Ho sempre condiviso la mia idea con tantissime persone cercando di validare le mie idee e di creare una base stabile su prendere le decisioni. La mia regola fondamentale è: parla almeno con tre persone che hanno esperienza in un determinato ambito prima di scegliere. Ho fatto anche diversi pitch, ad esempio durante una serata dedicata all’Imprenditorialità e organizzata nel 2019 a unibz. Poi è stato essenziale ascoltare attentamente gli stakeholder.
Perché ha scelto il nome Wentiquattro?
Nella primavera dello scorso anno ho effettuato alcuni sondaggi online per capire se effettivamente la gestione tempo fosse un problema vero e per decidere il nome dell’agenda. Il risultato di questo sondaggio è il nome Wentiquattro. Rispecchia il mix di lingue dell’Alto Adige: “Wentiquattro” come il numero di ore che abbiamo a disposizione e la “W” sta per woman. È un messaggio che come aspirante imprenditrice voglio lanciare alle donne affinché portino avanti i loro progetti anche a dispetto delle difficoltà.
La raccolta fondi è andata molto bene.
Direi di sì. Iniziato a settembre 2020, il crowdfunding sul sito Startnext mi ha fruttato oltre 10.000 euro, da 180 persone. Adesso ho appena terminato la prima produzione di taccuini Wentiquattro da spedire ai sostenitori e altri 300 a chi l’ha ordinato.
Chi ha creduto in Lei?
Perlopiù contatti personali, conterranei ma anche persone che vivono oltreconfine: a Colonia, Amburgo, in Croazia o Austria. Grazie all’aiuto dei social sono riuscita ad entrare in contatto con il target di persone interessate.
Dopo la laurea triennale in Economia a Innsbruck, è tornata in Alto Adige per continuare gli studi. Perché proprio unibz?
Il mio incontro con il corso di laurea in “Imprenditorialità e Innovazione” è avvenuto quasi per caso. Terminata la triennale a Innsbruck e dopo aver lavorato per cinque mesi all’ufficio Innovazione di Confartigianato Imprese Bolzano, ero decisa a intraprendere un percorso professionale nell’ambito dell’innovazione imprenditoriale ma non mi aspettavo di trovare un corso di laurea magistrale su questa tematica proprio a Bolzano. Ho consultato la pagina web e l’impostazione pratica, “hands on” mi è parsa subito convincente. Oggi sono molto contenta di aver scelto unibz e rifarei la stessa scelta. Per me si trattava di una ghiotta occasione perché potevo godere dei vantaggi di un piccolo ateneo, soprattutto del confronto diretto e continuo con i professori, in particolare con Alessandro Narduzzo e Christian Lechner.
Adesso, terminata la fase iniziale, il progetto va avanti. Resta da affrontare la fase commerciale vera e propria.
Sono immersa nell’esplorazione dei possibili canali di vendita, dei negozi a cui potrei appoggiarmi, delle strategie migliori – come corsi online e webinar – per presentare il mio prodotto. Recentemente ho lanciato il
mio sito che include anche uno shop online. Non è semplice destreggiarsi tra tutti gli impegno di un lavoro a tempo pieno e questo progetto ma a parte la passione che mi guida e mi dà la spinta necessaria, posso sempre contare sull’aiuto di “Wentiquattro”.
(zil)