Mit der konstituierenden Sitzung des neu gebildeten Universitätsrates endet die über vierjährige Tätigkeit des Gründungsrates der Freien Universität Bozen. Ich möchte Sie daher
am Dienstag, 19. Februar 2002,
um 11:45 Uhr, in den Sitzungssaal des Verwaltungssitzes der Freien Universität Bozen, Mustergasse 4, 3. Stock, zur Präsentation des Abschlußberichtes, des neuen Universitätsrates, des neu gewählten Präsidenten sowie der Vizepräsidenten einladen.
Mit dem Abschlußbericht, welcher vor allem die organisatorischen Aspekte beleuchtet, gibt der Gründungsrat der Freien Universität Bozen Rechenschaft über die in vier Jahren geleistete erste Aufbauarbeit und überantwortet die Führung der Universität dem nunmehr gebildeten Universitätsrat und dem Akademischen Senat.
Als sehr anspruchvolles und komplexes Kulturprojekt stellte die Universitätsgründung in vielfacher Hinsicht eine einmalige Herausforderung an alle Beteiligten dar. Einmalig, auch für die Beziehungen zum italienischen Wissenschaftsministerium, war der Anspruch, eine in den gesetzlichen Rahmen Italiens eingefügte, internationale und mehrsprachige Universität zu schaffen.
Für die Autonome Provinz Bozen galt es, dem Projekt nicht nur die finanzielle Grundlage zu bieten, sondern provisorische Räumlichkeiten zu finden und dann großzügige Fakultätsgebäude in Bozen und in Brixen zu errichten.
Die Notwendigkeit, den politischen, finanziellen und organisatorischen Einsatz des Landes mit dem Aufbau der Universität zu koordinieren, hatte mich bewogen, selbst den Vorsitz des Gründungsrates zu übernehmen. Ich kann nunmehr mit Genugtuung feststellen, dass die ersten Schritte erfolgreich getan wurden und die Freie Universität Bozen sich auf dem Weg zu einem eigenen Profil im internationalen Hochschulmarkt befindet.
Ich danke den Mitgliedern des Gründungsrates, allen voran dem geschäftsführenden Vizepräsidenten Dr. Friedrich Schmidl und dem zweiten Vizepräsidenten Dr. Alcide Berloffa für ihr unermüdliches Wirken und den jahrelangen persönlichen Einsatz für die Universität, deren Gründung im Zeitalter der Wissensgesellschaft sicher einen Meilenstein in der kulturellen und auch wirtschaftlichen Entwicklung unseres Landes darstellt. Ein Wort des Dankes auch an den Gründungsrektor Prof. Alfred Steinherr, an die Dekane und Professoren, an das Kollegium der Rechnungsprüfer mit seinem Präsidenten Dr. Giorgio Vigliada, an die Direktoren Dr. Guido Bocchio und Prof. Gerwald Wallnöfer und an alle Mitarbeiter für ihren Einsatz und die Begeisterung, mit welcher sie unser Vorhaben vorangetrieben haben.
Der neue Universitätsrat übernimmt nicht ein fertig gebautes Haus. Ihm obliegt es jetzt, den Ausbau dieses Hauses voranzutreiben und die Universität nach den Intentionen der Gründer zu vollenden. Eine Universität ist aber immer Bewegung und Leben und somit wird die Entwicklung immer weitergehen. In diesem Sinne geht es darum, die bisher gesetzten Ziele zu erreichen aber zugleich auch neue Herausforderungen anzunehmen. Ich wünsche dem Universitätsrat dabei recht viel Erfolg.
Con la seduta costituente del nuovo Consiglio dell'Università si conclude l'attività più che quadriennale del Consiglio istitutivo della Libera Università di Bolzano. Desidero, perciò, invitarLa
martedì, 19 febbraio 2002,
alle 11:45, nella Sala riunioni della Sede amministrativa della Libera Università di Bolzano, in via della Mostra 4, al terzo piano per la presentazione del Resoconto delle attività del Consiglio istitutivo e del nuovo Consiglio dell'Università, del neoeletti presidente e vicepresidenti.
Nel documento, che illustra soprattutto gli aspetti organizzativi, il Consiglio istitutivo della Libera Università di Bolzano intende dare conto di quanto realizzato nei quattro anni intercorsi dalla fase costitutiva ad oggi, consegnando la guida dell'Università al Consiglio Universitario e al Senato accademico.
Data la natura ambiziosa e complessa del progetto, la fondazione dell'Università ha rappresentato un'impresa unica da vari punti di vista per coloro che vi hanno preso parte. Unica, anche sotto il profilo dei rapporti con il Ministero dell'Università, positivi al punto di riuscire nell'impresa di istituire un ateneo internazionale e plurilingue all'interno dei riferimenti legislativi italiani.
Per la Provincia Autonoma di Bolzano si è trattato non solo di fornire un sostegno finanziario al progetto, ma anche di reperire in tempi ristretti spazi idonei, seppure provvisori, in attesa di realizzare poi i complessi universitari di Bolzano e di Bressanone.
La necessità di coordinare l'impegno politico, finanziario e organizzativo della Provincia con le esigenze dell'Università, mi ha spinto ad assumere in prima persona la presidenza del Consiglio istitutivo. Oggi constato con soddisfazione, che i primi passi compiuti hanno portato a buoni risultati e che la Libera Università di Bolzano assume sempre più un profilo in qualche modo unico a livello internazionale.
Esprimo ai membri del Consiglio istitutivo, e in particolare al vicepresidente delegato dott. Friedrich Schmidl e al vicepresidente dott. Alcide Berloffa, i miei migliori ringraziamenti per l'infaticabile operato e per l'impegno personale profusi per l'Università, la cui fondazione in una società, quale quell'odierna, basata sulla conoscenza, rappresenta sicuramente una pietra miliare nel processo di crescita culturale ed economica della nostra provincia. Una parola di ringraziamento, inoltre, al rettore istitutivo, prof. Alfred Steinherr, ai presidi e ai professori, al Collegio dei revisori dei conti, in particolare al suo presidente, dott. Giorgio Vigliada, ai direttori, dott. Guido Bocchio e prof. Gerwald Wallnöfer, e a tutti collaboratori per l'entusiasmo che ha reso possibile raggiungere i nostri obiettivi.
Il nuovo Consiglio dell'Università eredita una casa ancora da completare. A lui spetta ora portare avanti l'ultimazione di questa casa e completare l'Università secondo le intenzioni dei fondatori. L'Università procede comunque verso ulteriori sviluppi, perché è di per sé espressione di movimento e di vitalità. In questo senso, si tratta non solo di raggiungere gli obiettivi dati, ma anche di porsi sfide sempre nuove. Auguro perciò al Consiglio dell'Università i migliori successi.