Neu installiertes Photometer des Instituts für Angewandte Fernerkundung liefert Daten vom Großraum Bozen an NASA
Seit heute weist ein kleiner roter Punkt auf der weltweiten Landkarte der NASA direkt nach Südtirol. Der Punkt steht für den neuen Partner: das EURAC-Institut für Angewandte Fernerkundung Genau genommen steht er für das Photometer, das die EURAC-Forscher an der Photovoltaik-Anlage am Bozner Flughafen neu installiert haben. Es liefert der nordamerikanischen Raumfahrtagentur NASA ab sofort wichtige Daten. Denn mithilfe dieses Instruments können Aerosole, also kleinste Schwebeteilchen in der Luft, sowie Dämpfe und Ozon gemessen werden. Es übermittelt damit wichtige Informationen zur Zusammensetzung der Atmosphäre über den Alpen.
„Das solare Photometer ist wie ein elektronisches Auge, das fortlaufend die Sonne beobachtet. Es misst anhand der Wellenlänge mit größter Genauigkeit, wie stark die Sonneneinstrahlung ist. Denn auch wenn der Himmel wolkenlos ist, beeinflussen Dämpfe, Ozon und Aerosole die Einstrahlung der Sonne auf die Erde“, erläutert Mariapina Castelli, Forscherin am EURAC-Institut für Angewandte Fernerkundung die das Photometer gemeinsam mit ihrem Kollegen Emanuele Emili installiert hat.
Die Zusammenarbeit zwischen EURAC und NASA beruht auf gegenseitigem Austausch: Dank der Daten des Südtiroler Forschungszentrums erweitert die NASA ihr weltweites Sensorennetz. Der Alpenraum ist hierbei umso interessanter für die Weltraumagentur, da sie Daten zur Atmosphäre aus diesem Gebiet bislang nur über drei Sensoren erhielt, die in der Schweiz (Davos und Laegern) und in Ispra in der Provinz Varese installiert sind. Die EURAC erhält im Gegenzug nun kostenlosen Zugang zu qualitativ hochwertigen Daten von der NASA. Die Raumfahrtagentur stellt die weltweit gesammelten Messdaten nach ihrer Auswertung den Wissenschaftlern zur Verfügung (http://aeronet.gsfc.nasa.gov/).
„Dank der höchst präzisen NASA-Daten können wir unsere durch die Atmosphäre verzerrten Satellitenbilder korrigieren“, erklärt Emanuele Emili. „Und um die hohe Messpräzision zu erhalten, schicken wir unser solares Photometer in regelmäßigen Abständen zur Eichung nach Washington“, so der Physiker Emili.
Das Photometer liefert auch nützliche Daten zur Bestimmung der Luftgüte, da es Informationen über die Zusammensetzung der Aerosole in der Atmosphäre gibt. Darüber hinaus wird das Messinstrument im Rahmen des Projekts „PV Initiative“ vom EURAC-Institut für Angewandte Fernerkundung und dem EURAC-Institut für Erneuerbare Energie eingesetzt. Im Mittelpunkt dieser vom Europäischen Fonds für Regionalentwicklung (FESR) geförderten Studie steht die Stadt Brixen. Ziel ist es, je nach Standort und Sonneneinstrahlung das Energiepotential verschiedener photovoltaischer Module zu bestimmen.
Für weitere Informationen:
Mariapina Castelli,tel. 0471 055381
Il fotometro solare installato dall’Istituto per il Telerilevamento Applicato fornisce alla NASA dati sulla radiazione solare nei dintorni di Bolzano
Da oggi sul portale della NASA dedicato alla misurazione degli aerosol - cioè delle particelle microscopiche che si trovano nell’aria - è comparso un partner in più. Il punto rosso sulla mappa corrisponde all’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC, o più precisamente, al fotometro solare che i ricercatori dell’Istituto hanno installato presso l’impianto fotovoltaico dell’aeroporto di Bolzano. Lo strumento fornirà all’agenzia spaziale nordamericana dati sulla radiazione solare utili per lo studio dell’atmosfera nell’arco alpino.
“Il fotometro solare è un occhio elettronico che monitora costantemente il sole e permette di misurare con estrema precisione l’intensità della radiazione solare in funzione della lunghezza d’onda. Anche quando il cielo è sereno, infatti, ozono, vapore acqueo e aerosol influenzano la radiazione che colpisce la terra”, spiega Mariapina Castelli, ricercatrice dell’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC che assieme al collega Emanuele Emili si è occupata dell’installazione del fotometro.
La collaborazione tra EURAC e NASA si basa su uno scambio reciproco: grazie ai dati forniti dal centro di ricerca altoatesino la NASA espande la propria rete di sensori sparsi in tutto il mondo e riesce a coprire un’area interessante come quelle delle Alpi. Prima del coinvolgimento dell’EURAC, infatti, nell’arco alpino esistevano solo tre sensori da cui la NASA riceveva dati atmosferici: due in Svizzera, a Davos e Laegern, e uno a Ispra in provincia di Varese. Per l’EURAC la collaborazione con la NASA presenta il vantaggio di poter disporre a titolo gratuito di dati processati secondo standard qualitativi molto elevati. L’agenzia spaziale, infatti, raccoglie le misurazioni fornite dai vari sensori sparsi in tutto il mondo e, dopo averli elaborati, li mette in rete (http://aeronet.gsfc.nasa.gov/) a disposizione dei ricercatori.
“Il grado di precisione dei dati forniti dalla NASA ci permette di correggere la distorsione provocata dall’atmosfera e di aumentare notevolmente il livello di dettaglio delle immagini satellitari.”, spiega Emanuele Emili. “Periodicamente dovremo spedire il nostro fotometro solare a Washington perché, per mantenere un alto standard di misurazione, la calibrazione degli strumenti viene svolta annualmente dalla NASA stessa”, prosegue il ricercatore.
Le misure fornite dal fotometro sono utili anche per determinare la qualità dell’aria e consentono di avere informazioni sulla composizione degli aerosol atmosferici. Inoltre il fotometro solare verrà utilizzato dall’Istituto per il Telerilevamento Applicato e dall’Istituto per le Energie Rinnovabili nell’ambito del progetto PV Initiative. Lo studio, finanziato dai Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale (FESR), riguarda la città di Bressanone e ha l’obiettivo di rilevare il potenziale energetico di diversi moduli fotovoltaici in base al luogo in cui vengono installati e alla conseguente radiazione solare.
Per maggiori informazioni:
Mariapina Castelli, tel. 0471 055381