Liefert Satellitendaten zur Überwachung von Schneeflächen, Vegetation und Luftqualität
Vor fünf Jahren wurde sie auf dem Rittner Horn installiert, jetzt ist die Satellitenempfangsstation der EURAC umgezogen. Aufgrund von Platzmangel am alten Leitungsmast hat die Provinz gleich daneben einen neuen Turm aufgestellt, den nun mehr Nutzer in Anspruch nehmen können. Der neue Mast ist 29 Meter hoch und damit rund zehn Meter höher als der bisherige Mast. Erster und wohl eindrucksvollster Akt des Umzugs war die Verlegung des „Radoms“, der kuppelförmigen Schutzhülle, welche die Parabolantenne der EURAC vor Wind und Wetter schützt. Die mehr als 13 Tonnen schwere Kuppel wurde mit Hilfe eines 200 Tonnen schweren Krans am Montag 15. Juli verlegt.
Der Platz auf dem alten Antennenturm am Rittner Horn wurde immer knapper: Neben dem Rundfunknetz der Provinz und der EURAC-Empfangsstation beherbergte der Mast noch Verstärker von Telefongesellschaften, privaten TV-Stationen sowie das Kommunikationsnetz der Ordnungskräfte. Mit dem von der Provinz neu eingerichteten höheren Mast wickelt nun jeder Gastnutzer voraussichtlich innerhalb Herbst dieses Jahres den Umzug seiner eigenen Strukturen ab.
Die Antenne der EURAC empfängt Daten von drei Nasa-Satelliten und liefert den Wissenschaftlern wertvolle Informationen zur Beobachtung der Erdoberfläche und der Umwelt im Alpenraum. Während des Umzugs der Antenne wurde der Datenempfang eingestellt. Im Laufe der kommenden Tage konfigurieren und positionieren die EURAC-Techniker die Antenne neu, da die Verschiebung um nur wenige Meter - hochgerechnet auf die großen Entfernungen zur Satellitenflugbahn - dennoch bedeutende Auswirkungen auf den Datenempfang hat.
Die Antenne in Zahlen
Jahr der Installation auf dem Rittner Horn: 2008
Höhe des Standorts des Masts: 2.360 Meter über dem Meeresspiegel
Durchmesser des Radoms, der „Kuppel“: 6 Meter
Durchmesser der Satellitenschüssel: 5,20 Meter
Gewicht der gesamten Struktur: 13,1 Tonnen
Höhe des Leitungsmasts: 29 Meter (vorheriger war 18 Meter hoch)
Gesamthöhe des Mastes samt installierter Antenne: 40 Meter (mit vorherigem Mast 28 Meter)
Nasa-Satelliten, denen die Antenne folgt: 3
Wissenschaftliche Daten
Terra, Aqua und Suomi NPP, so heißen die drei Nasa-Satelliten, die bei ihrem jeweiligen Überflug - zehn Mal am Tag - Daten an die Antenne auf dem Rittner Horn senden. Das EURAC-Institut für Angewandte Fernerkundung verarbeitet die Daten, die die Erdoberfläche mit Hilfe von Algorithmen in Echtzeit abbilden, mit denen verschiedene Phänomene Tag für Tag beobachtet werden. Dazu zählt z.B. die Schneebedeckung und die Geschwindigkeit der Schneeschmelze im Frühjahr, die Entwicklung der Vegetation oder etwa eine Einschätzung der Luftqualität, die sich aus der Stärke der Sonneneinstrahlung in Zusammenhang mit verschmutzenden Partikeln ableiten lässt.
Die Daten dienen als Grundlage in Forschungsprojekten zur Überwachung der Umwelt im alpinen Raum und werden mit anderen Forschungseinrichtungen und Universitäten ausgetauscht. Die ausgearbeiteten Satellitenbilder werden außerdem vom Hydrografischen Amt und der Abteilung für Brand- und Zivilschutz der Provinz täglich für den Wetterdienst und auch für den Lawinenwarndienst genutzt.
Für weitere Informationen: Roberto Monsorno, 0471 055 932
Riceve dati satellitari per monitorare neve, vegetazione e qualità dell’aria
A quasi cinque anni dalla sua installazione sul Corno del Renon, la stazione di ricezione satellitare dell’EURAC trasloca. La Provincia ha realizzato un nuovo traliccio alto 29 metri, una decina in più di quello ora in uso, per ospitare un numero maggiore di utenze. La prima utenza a essere trasferita è stato il “pallone” che contiene l’antenna parabolica dell’EURAC. Il trasloco della stazione che pesa oltre 13 tonnellate, come una decina di utilitarie, è avvenuto lunedì 15 luglio.
Sulla vecchia torre per antenne in cima al Corno del Renon lo spazio scarseggiava. Oltre alla rete radio provinciale e alla stazione dell’EURAC, il traliccio ospitava ripetitori di compagnie telefoniche, televisioni private e le reti di comunicazione delle forze dell’ordine. Ora la Provincia ha realizzato una nuova torre più alta, distante pochi metri dalla vecchia e ogni ospite deve trasferire le proprie strutture.
L’antenna dell’EURAC segue tre satelliti della Nasa e invia ai ricercatori dati preziosi per monitorare l’ambiente. Durante il trasloco la ricezione dei dati satellitari è stata interrotta. Ora ai tecnici dell’EURAC serve qualche giorno per riconfigurare l’antenna: nonostante si sia spostata di pochi metri, devono regolare la sua nuova posizione, in modo da metterla di nuovo sulle tracce dei satelliti.
L’antenna in cifre
2008 anno di installazione sul Corno del Renon
2.360 metri s.l.m.: quota del traliccio
6 metri: diametro del “pallone” che ospita l’antenna parabolica
5,20 metri: il diametro del disco
13,1 tonnellate: peso dell’intera struttura
29 metri: altezza del traliccio che ospita l’antenna (il vecchio era alto 18 metri)
40 metri: altezza totale del traliccio con installata l’antenna (con il vecchio traliccio 28 metri)
3 satelliti della Nasa seguiti dall’antenna
I dati scientifici
L’antenna sul Corno del Renon intercetta dieci passaggi al giorno dei satelliti della Nasa Terra, Acqua e Suomi NPP. Quando un satellite sorvola la zona, invia dati che vengono captati dall’antenna in tempo reale. In poche ore questi dati ottici vengono tradotti dell’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC in mappe che permettono di osservare alcuni fenomeni del territorio. È il caso ad esempio della copertura nevosa che in primavera viene esaminata giorno per giorno per valutare la velocità con qui si scioglie, oppure della qualità dell’aria, che si valuta in base alla quantità di radiazione solare bloccata dalle particelle inquinanti. Anche la vegetazione è tra gli osservati speciali, grazie al monitoraggio di prati, pascoli e della zone boschive. I dati vengono impiegati come base per progetti di ricerca sul monitoraggio ambientale dell’arco alpino e confrontati con quelli raccolti da altri centri di ricerca e università.
A fruire delle immagini rielaborate dai ricercatori sono inoltre l’Ufficio idrografico provinciale e la Ripartizione protezione antincendi e civile. I tecnici della Provincia ricevono ogni giorno immagini dall’EURAC e le utilizzano per integrare modelli previsionali per il meteo e per monitorare la copertura nevosa, in particolare nei periodi di scioglimento della neve quando il rischio di valanghe e piene è elevato.
Per maggiori informazioni: Roberto Monsorno, 0471 055 932