Vinschger Seitental aufgrund umfassender Studien der EURAC italienweit als einziges Aufnahmegebiet ausgewählt
SMAP heißt der neue Satellit, den die NASA vor wenigen Wochen ins All gestartet hat. Er schickt den Wissenschaftlern Informationen über die Bodenfeuchtigkeit. Diese dienen dazu, genauere Wettervorhersagen zu treffen und Überschwemmungsrisiken zu beobachten. In den kommenden Wochen beginnen die Experten der US-amerikanischen Raumfahrtbehörde mit der Auswertung der Daten, die der Satellit auf seiner Umlaufbahn rund um die ganze Welt aufnimmt. Unter den ausgewählten Aufnahmegebieten befindet sich auch das Matschertal im Vinschgau, als einziges in Italien und zweites Berggebiet weltweit.
Bei der Auswahl ihrer Aufnahmegebiete ist es für die NASA ein grundlegendes Kriterium, dass ein Gebiet auch vom Boden aus mit zuverlässigen Messungen erfasst wird. Sensoren, die zum Beispiel fortlaufend die Feuchtigkeit im Boden oder die Lufttemperatur messen, sind zum korrekten Auswerten der Daten des SMAP-Satelliten besonders wichtig.
Die Wissenschaftler des EURAC-Instituts für Alpine Umwelt erforschen im Vinschger Seitental mithilfe solcher Sensoren und Wetterstationen seit über vier Jahren die Auswirkungen des Klimawandels. Ihre Forscherkollegen vom Institut für Angewandte Fernerkundung ergänzen die Studien mit Satellitendaten. Diese umfassende und fortlaufende Datensammlung war ausschlaggebend dafür, dass die NASA das Matschertal in ihre weltweiten Beobachtungsgebiete aufgenommen hat.
Claudia Notarnicola vom EURAC-Institut für Angewandte Fernerkundung erklärt, wie die Messungen mit dem SMAP-Satelliten funktionieren: „Der neue Satellit sendet Daten mit Informationen zur Feuchtigkeit im Boden. Mit seinen Instrumenten kann er bis zu fünf Zentimetern tief in den Boden ‚hineinschauen‘. Doch sind seine Messungen indirekt, das heißt, sie richten sich nach der Intensität der Radarsignale, die je nach Feuchtigkeitsgrad zu ihm zurückkommen. Daher müssen seine Messdaten mithilfe von realen Messungen im Boden geeicht werden, die wir den NASA-Experten zusätzlich schicken.“ So sendet die EURAC bereits seit einigen Monaten die täglich gemessenen Daten der bereits installierten Messstationen im Matschertal an die NASA-Zentrale, um die Abgleichung der Satellitendaten vorzubereiten,
SMAP ist mit einer rotierenden Antenne ausgestattet. Auf diese Weise können weitläufige Gebiete besser als mit herkömmlichen Satelliten abgedeckt werden. Sobald SMAP kalibriert und voll funktionstüchtig ist, wird der Erdbeobachtungssatellit alle fünf Tage Daten zur Bodenfeuchtigkeit liefern.
Kontakt: Claudia Notarnicola, +39 0471 055375
Grazie agli studi dell’EURAC la valle è stata selezionata come unico sito in Italia
Si chiama SMAP il nuovo satellite della Nasa lanciato in orbita da poche settimane. Trasmette dati che consentiranno di ricavare informazioni sull’umidità del terreno utili a migliorare le previsioni meteorologiche, a monitorare il pericolo di alluvioni e l’ambiente in generale. Nelle prossime settimane i tecnici dell’Agenzia spaziale americana inizieranno a calibrare i dati del satellite grazie alle informazioni che ricevono da numerose aree di riferimento a terra sparse in tutto il mondo. Tra queste, la Val di Mazia è l’unico sito in Italia e il secondo in tutto il mondo situato in una zona montuosa.
Come aree d’appoggio dei suoi satelliti, la Nasa seleziona zone strettamente monitorate dal punto di vista ambientale. In particolare per il satellite SMAP sono zone dotate di sensori che registrano in modo regolare condizioni del suolo come l’umidità e dati climatici come la temperatura. La valle altoatesina è entrata in questa rete grazie agli studi che l’EURAC porta avanti da oltre quattro anni: per osservare gli effetti del cambiamento climatico i ricercatori dell’Istituto per l’Ambiente Alpino monitorano la valle con sensori meteo e stazioni climatiche, mentre gli esperti di telerilevamento integrano le loro misure con dati satellitari.
Claudia Notarnicola, ricercatrice dell’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC, spiega come vengono utilizzati i dati altoatesini: “Il nuovo satellite americano invia dati dai quali si possono ricavare informazioni sull’umidità del terreno. Questo è possibile perché il segnale misurato dal satellite ha intensità differente a seconda della quantità d’acqua presente nel suolo che sta sorvolando. Si tratta di una misura indiretta, quindi per capire a quale grado di umidità corrisponde una determinata intensità di segnale, il satellite va calibrato, con delle misure di umidità reale fatte a terra”.
Già da qualche mese, in questa fase preparatoria alla calibrazione, i dati sull’umidità del terreno acquisiti dalle stazioni installate in valle approdano quotidianamente nei server dell’EURAC, per poi essere trasferiti alla centrale operativa della Nasa. Alla stessa destinazione approderanno anche i dati raccolti nelle altre aree test del circuito internazionale.
SMAP è dotato di un’antenna circolare di sei metri di diametro che ruota intorno al suo asse mentre il satellite si muove. In questo modo consente di osservare un’area più estesa rispetto ai normali satelliti. Quando SMAP funzionerà a regime sarà in grado di fornire mappe di umidità del suolo con una frequenza temporale di cinque giorni.
Per maggiori informazioni: Claudia Notarnicola, +39 0471 055375